Diario di bordo del 29 aprile 2014 scritto da Luciana Manco
Questa serata di semifinali di Una voce da pub, qui al Joy’s pub, vede protagonisti Francesca Di Coste, Francesca Emilio, Paola De Luisi e Alessandro Montelli. L’emozione è tangibile. I ragazzi sono concentratissimi, molto uniti tra di loro.Si sostengono, sembrano essere diventati amici. 

Questo spirito, da subito, accoglie la giuria che anche questa sera è venuta a svolgere quell’arduo compito che è giudicare, giuria composta da: Daniela Desideri, Geo Carbone, Nico Girasole, Angelo Pantaleo, Amleto Melgiovanni e la sottoscritta.
Si inizia con Francesca Di Coste che canta Start it up di Robben Ford & The Blue Line e Do I move you di Nina Simone. Mi piace moltissimo la voce di Francesca Di Coste. E’ una voce riconoscibile, che non somiglia a nessuna altra voce, e se anche somiglia, sa comunque distinguersi. Se la sentissi per caso, accendendo una radio, entrando in un locale, saprei che è la sua voce. Vedere poi Francesca sul palco è altrettanto piacevole. Si vede che si perde, questo credo di averlo già scritto, parlando di lei. Ma è la cosa che più mi colpisce. La sensazione che mi trasmette quando socchiude gli occhi e sembra che tutto sia lì, per lei, che non le manchi niente. C’è la sua voce, le parole che canta, il pubblico che ascolta.
Un’artista dalla grande sensibilità. Dopo di lei si esibisce Francesca Emilio, con Crossroad di Robert Johnson e Summertime di George Gershwin nella versione di Janis Joplin. Pare che Francesca non abbia in comune con la Di Coste solo il nome, ma anche la forte personalità e la capacità di trasmettere, perché ascoltare, vedere Francesca Emilio sul palco è come vedere una professionista che ha maturato già una grande esperienza. Leonardo Da Vinci diceva: “Capisci il motivo e non avrai bisogno dell’esperienza.“. Ecco, è una frase perfetta per lei. Mi sento sicura, so che non sbaglierà, e se dovesse sbagliare non sembrerebbe qualcosa di negativo, ma un dettaglio in più, quasi positivo. Ascolta quello che dice, si muove con disinvoltura. Dopo di lei si esibisce Paola De Luisi, con The one that got away di Pink e Vecchio frack di Domenico Modugno.


Tocca poi a Francesca Emilio, che canta E statte zitta di Alessandro Mannarino e I’d rather go blind di Etta James. Francesca ha da sempre dichiarato il suo amore per Mannarino, e questa passione si sente benissimo, quando canta i suoi brani. Dà importanza al testo, e questo lo fa in generale, con ogni brano che esegue, ed è un “dettaglio” per me assolutamente rilevante. Paola torna sul palco con Scream di Paolo Nutini e Toxic di Britney Spears nella versione di Melanie Martinez. Paola ha un grande controllo della voce, che per lei sembra uno strumento senza segreti. Ho apprezzato la scelta coraggiosa di eseguire Toxic in una versione così originale, che ha sposato perfettamente l’atmosfera del pub e valorizzato l’armonizzazione della sua voce.
Alessandro chiude la serata con due brani che ho molto apprezzato: Stolen dance di Milky Chance e Cemento armato de Il Cile. Specie in quest’ultimo brano Alessandro ha dato il meglio di sè. Credo che il fatto che lui sia principalmente un cantautore sia evidente nei casi in cui sente particolarmente il testo. Credo che la sua personalità sia molto forte e che possa esprimersi al massimo in brani suoi.

La giuria tecnica fa il conteggio dei voti, mentre vengono conteggiate anche le schede del pubblico, e alla fine passano il turno Francesca Di Coste e Francesca Emilio.
Doverosi i complimenti al Maestro Rosario Le Piane che riesce ad accompagnare gli artisti sempre al massimo della sua professionalità ed emotività.
Ora aspettiamo la finale, che vedrà in gara Pamela Chiarappa, Valentina Addabbo, Francesca Di Coste e Francesca Emilio.
Chi vincerà? Vi aspettiamo martedì 6 maggio per deciderlo insieme!
I voti della giuria popolare si aggiungeranno a quelli della giuria tecnica quindi …vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero . Start ore 21,00